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Oman: inaspettate cartoline di viaggio dalla terra del sultano.

Panorami iconici ed esperienze all’insegna dell'autenticità di un passato costruito lungo le antiche rotte dell’incenso.

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Strategicamente situato nella parte sudorientale della Penisola Arabica, dominando lo Stretto di Hormuz, il Sultanato dell’Oman è un’oasi di tesori nascosti storici e naturalistici. Primo stato indipendente del mondo arabo, estremamente accogliente e sicuro grazie ai principi di tolleranza della religione ibadita, per il suo fascino riservato è stato ribattezzato come l“Eremita” del Medio Oriente.

EVOLUZIONE DELL’ANIMA CULTURALE  DEL PAESE
Pur abbracciando il progresso la destinazione ha saputo valorizzare il forte legame con le sue tradizioni secolari che affondano le proprie radici in un crogiolo di influenze provenienti da India, Persia, Zanzibar, Portogallo e Inghilterra sulle rotte commerciali tra Oriente e Occidente.
Recenti scavi archeologici, condotti dall’Università La Sapienza di Roma nei pressi di Muscat e Nizwa, hanno portato alla luce insediamenti millenari che datano la presenza umana nel paese già 10.000 anni fa. Ma è intorno a 5.000 anni fa che la parte meridionale diventa strategica nello scriverne il glorioso passato come fulcro nella storia degli scambi e della marineria grazie alla produzione dell’incenso, considerato uno dei più pregiati al mondo. Altra sua grande ricchezza nell’antichità fu il rame, risorsa che attirò le attenzioni dell’impero persiano che qui introdusse la religione islamica e portò una relativa stabilità politica nel paese fino al quindicesimo secolo quando, indebolito da guerre intestine protrattesi nel tempo, nel 1507 venne conquistato dai portoghesi che stabilirono un lungo dominio interrotto dalla riunione del sultanato sotto il potere dell’Imam Nasser bin Murshid nel 1624. Negli anni successivi l'Oman visse una fortunata espansione lungo la costa africana, da Mombasa a Zanzibar, a cui seguì un periodo di decadenza che nel 1891 lo portò a diventare protettorato degli inglesi fino al 1951. È però grazie all’operato illuminato del Sultano Qaboos bin Said, salito al trono nel 1970, che l’Oman ha cambiato il proprio destino trasformandosi nel paese all’avanguardia che è oggi grazie a un solido sviluppo delle infrastrutture, del sistema sanitario ed educativo garantito anche alle donne che qui godono di maggiore libertà rispetto agli altri stati della Penisola Arabica.

UNA VARIETÀ PAESAGGISTICA MOZZAFIATO
Il Sultanato è la destinazione ideale per riscoprire una natura incontaminata, dove praticare attività all’aria aperta all’insegna dell’ecoturismo. 
Le fertili pianure dell’entroterra come quella della Batinah sono delimitate dal massiccio dell’ Hajar, spina dorsale del paese che lo attraversa per oltre seicento chilometri da nord a sud. Lungo l’intero arco montuoso, formazioni naturali di straordinaria importanza geologica ammaliano per la loro bellezza verticale con altezze variabili che oscillano dai trecento ai tremila metri della sua cima più elevata, Jabal Shams, la montagna del sole che si apre sull’imponente Wadi an Nakhar, definito come il "Gran Canyon d'Arabia". Aspri panorami che stridono con le rigogliose coltivazioni di mele, pesche, fichi e melograni che crescono sulle pendici di Jebel Akhdar, la montagna verde. Trekking, mountain-bike e 4x4 saranno alcune delle avventurose possibilità per esplorare off-road questi luoghi.
Ma a far battere il cuore del viaggiatore sarà senza dubbio il deserto, che costituisce l’80% della superficie del paese. Due le sue principali distese di sabbia: Sharqiyah Sands, o Wahiba Sands, e il Rub’al-Khali, anche chiamato “quarto vuoto” per la sua estensione che copre un quarto della penisola arabica. Passeggiate sulle dune, uscite in dromedario e dune bashing ma soprattutto la magia di una notte o più trascorsa per ammirarne limpidi cieli stellati e albe silenziose sapranno regalare la magia di atmosfere da mille e una notte.

Tra le montagne e il deserto, una delle maggiori attrazioni naturalistiche del Sultanato: i wadi, letti di fiumi prosciugati o piccole vallate alcuni dei quali ospitano splendide piscine rimboccate da sorgenti naturali che alimentano anche l’antico sistema di irrigazione degli aflaj.

Altro unicuum della varietà di panorami omaniti è il litorale costiero, lungo oltre tremila chilometri e sempre più popolare per gli amanti degli sport acquatici che qui possono praticare, a seconda delle diverse zone, snorkeling, diving, dolphin watching, pesca d’altura, windsurf e kitesurf. In particolare, proseguendo verso sud, si apre la regione del Dhofar con acque cristalline, spiagge bianche e i siti archeologici patrimonio dell’umanità legati alla storia secolare dell’incenso. A Salalah, sua capitale, il museo marittimo di Al Balid è un omaggio ai primi navigatori omaniti che da nomadi e capi carovana sono, a poco a poco, diventati esperti marinai.
Enclave omanita UNESCO in terra emirantina è la penisola del Musandam, considerata come una “Norvegia tropicale” a queste latitudini per le scenografiche montagne di oltre duemila metri che si tuffano nel Golfo Persico e dove il mare, spingendosi all’interno, ha occupato il sistema di wadi in cui scorrevano anticamente i fiumi disegnando gli inconfondibili “fiordi d’Arabia”.

I PRIMATI DELLA CAPITALE E QUELLI UNESCO DI VILLAGGI DI MONTAGNA E ANTICHE FORTEZZE
Una visita di Muscat non può mancare in un tour del Sultanato, che sorge in un’area di grande interesse geologico oltre che culturale. Sullo sfondo della città bianca affacciata sul mare, montagne di oltre 60 milioni di anni in arenaria che al calare del giorno si colorano delle calde sfumature del tramonto. Tra le imperdibili attrattive della capitale un’esibizione nella rinomata Royal Opera House e la Grande Moschea con il suo susseguirsi di meraviglie da primato: un imponente lampadario di cristalli Swarovski, un tappeto persiano realizzato grazie al lavoro di 600 persone in un unico pezzo, pareti ricoperte da marmo bianco di Carrara, una cupola d’oro e alti minareti che si stagliano nel cielo con fierezza. Quello che conquista della città è la sua doppia anima: una operosa, vivace, moderna e l’altra, anche per una legge dello stato che impedisce l’edificazione di grattacieli che non rispettino l’inserimento di elementi architettonici tradizionali nel paese, placida e più legata a un tempo antico. Splendido esempio di tutto ciò sul lungomare è Muttrah con il suo souq, le sue antiche abitazioni tradizionali e le decorazioni a mosaici con le sfumature dell’acqua della baia circondate da suggestive montagne.

Lasciata la capitale si prosegue alla scoperta dei villaggi di montagna dell’Hajar, alcuni scavati nella roccia altri edificati in fango, ma tutti circondati da palmeti rigogliosi che creano un magnifico contrasto cromatico con i limpidi cieli omaniti. È qui che il viaggiatore potrà ammirare i migliori esempi del sistema di canali UNESCO alimentato dai wadi che caratterizzano l’area nord del paese in un suggestivo binomio natura-cultura.

In un crescendo di emozioni ecco un ulteriore salto indietro nel tempo attraverso i forti e i castelli omaniti, retaggio delle tecniche costruttive e decorative della dominazione portoghese. Dalle torri di adobe a Bahla agli intarsi di Nakhal fino a Nizwa, prima capitale dell’Oman che ancora conserva tutto lo splendore del suo importante passato come punto d’incontro sulle vie carovaniere del Nord e del Sud del paese. Protetta per secoli dal suo forte, strategicamente costruito sulla cima di una collina per dominare tutta la regione circostante, si erge maestosa al centro di una lussureggiante oasi custode del sapore e della ricchezza degli edifici in stile tradizionale omanita. La sua particolare vocazione commerciale rivive ancora nel suo mercato del bestiame e nel suo magnifico souq uno dei più belli della tradizione nel Corno d’Arabia. Qui è possibile acquistare manufatti preziosi in argento e metallo come i tipici khanjars, i coltelli d’argento simbolo dell’Oman, ma anche manufatti in ceramica, spezie, carne, pesce frutta, verdura ed altre numerose specialità locali come i datteri.

FUORI DALLE ROTTE TURISTICHE
Per chi è alla ricerca di un suggerimento di scoperta oltre i circuiti di viaggio più classici, sicuramente da vedere per gli appassionati di storia e tradizioni del mare il bianco villaggio di Sur, custode di un vivace mercato del pesce frequentato solo da uomini e di un suggestivo porto in stile arabo in cui ammirare l’ultimo cantiere per la costruzione di dhow in Oman.
Da qui gli amanti della natura raggiungeranno la spiaggia Ras al Jinz, dove ogni anno migliaia di tartarughe verdi marine vengono a deporre le loro uova tra settembre e novembre. Qui ha sede il centro scientifico Ras Al Jinz Sea Turtle Reserve che si occupa della protezione di questi animali e di organizzare visite guidate. L'oceano, su questo tratto, è ricco di coralli, mentre al largo, con un po' di fortuna, si possono avvistare anche i delfini.

Ancora più selvaggia e remota da raggiungere l’isola di Masirah, la più grande del Sultanato, che offre un’incantevole cornice naturale contraddistinta da lunghe spiagge bianche incontaminate che ospitano numerose specie di uccelli marini e dove il mare calmo e la brezza carezzevole invitano alla quiete più assoluta.



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