Zambia
Storia
Fino a circa 2000 anni fa, la regione dello Zambia fu abitata dal popolo di cacciatori-raccoglitori Khoisan. i Khoisan iniziarono ad allontanarsi dalla regione in seguito all'immigrazione di popoli più tecnologicamente avanzati, con cui alcuni gruppi Khoisan si mescolarono.
Gli esploratori portoghesi furono i primi a giungere nella regione dello Zambia, ma non diedero l'avvio a un processo di colonizzazione.
Nel 1888, il magnate britannico Cecil Rhodes, che stava estendendo il proprio impero commerciale a partire dal Sudafrica, ottenne da un capo locale la concessione per lo sfruttamento delle risorse minerarie della zona occidentale dello Zambia, in seguito chiamata Rhodesia del Nord-Ovest.
Nel 1953, Rhodesia del Sud e del Nord furono unite fra loro con il Nyassaland nella Federazione di Rhodesia e Nyassaland, nonostante l'opposizione di parte delle popolazioni locali, che nei primi anni sessanta diedero vita a manifestazioni e movimenti politici in favore dello smantellamento della federazione.
Alla fine degli anni settanta, Mozambico, Angola e Zimbabwe ottennero l'indipendenza. Tuttavia, le guerre civili in questi paesi crearono ulteriori difficoltà a causa dell'ingente afflusso di profughi e del danneggiamento di molte strutture di trasporto; di particolare rilevanza fu la chiusura della ferrovia del Benguela, attraverso l'Angola.
Con l'inizio degli anni '90 e la fine della guerra fredda il regime monopartitico di Kaunda entrò in una repentina fase di crisi irreversibile, culminata nel novembre 1991 con la sua deposizione e la fine del monopartitismo.
A lui successe Frederick Chiluba, fondatore di un eterogeneo movimento, il Movimento per il Multipartitismo e la Democrazia.